Il fico d’india diventa una borsa per Vitussi.

ImmagineSono sempre più i designer italiani che, nell’esprimersi, traggono ispirazione dalla propria terra: Giorgia Bistrusso (ndr Giorgia Bistrusso: originalità’ e tradizione) utilizza il sughero della sua sardegna per produrre accessori, il siciliano Claudio Di Mari disegna collezioni di abiti ispirate alle isole Eolie (ndr “La Bianca Stromboli”: la sposa secondo Claudio Di Mari)…e Vito Petrotta Reyes, anche lui isolano nato a Palermo, trasforma per Vitussi il fico d’india in borse!

Le borse scrigno della nuova collezione Vitussi sono realizzate con un materiale ricavato dalle pale di fico d’india, pianta molto diffusa in Sicilia, le cui fibre intrecciate e a volte colorate donano all’accessorio un aspetto “ruvido” contrapposto alla levigatezza e lucentezza dell’ottone utilizzato per i telati e le chiusure.

Vito Petrotta Reyes non rende solamente omaggio alla sua Sicilia utilizzando materie prime del luogo e proponendo colori che rimandano alla tradizione isolana, ma promuove anche l’economia del territorio affidando la produzione delle sue borse a botteghe artigiane locali che rischiavano di scomparire.Immagine

Proprio perche’ lavorate artigianalmente, le borse scrigno vengono prodotte solamente su ordinazione. Tuttavia, alla base di questa scelta, c’e’ anche una nuova concezione di borsa: non piu’ solamente uno strumento per trasportare oggetti, ma un accessorio con una propria personalità, una compagna per la donna che la sceglie e che, quindi, la puo’ personalizzare e adattare al proprio stile.

3 pensieri su “Il fico d’india diventa una borsa per Vitussi.

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